9 marzo 2013

Il "vizio" di stare in braccio

Quante volte mi son sentita dire, tra le varie critiche alla comodità della fascia, che utilizzandola avrei viziato mia figlia, che lei non avrebbe mai voluto camminare da sola, vista la "comoda" alternativa ... E invece devo ammettere che sto usando sempre meno la fascia (giusto nei momenti di stanchezza della piccola, che diventa sempre più autonoma, con il passare del tempo ...)
 
I suoi fratelli sono stati nel passeggino per due anni e mezzo circa ed eliminarlo è stato particolarmente difficile con il secondogenito, che non era precisamente un patito camminatore. Chi abbia questo dubbio (molto spesso sollevato da altri), può tranquillizzarsi: prima di lanciarsi sicuri verso il mondo, i bambini hanno bisogno di sviluppare un'attaccamento solido verso i genitori, di sapere che ci sono, che li amano, che hanno fiducia in loro ... cercare di renderli autonomi anzitempo (lasciandoli dormire soli, non rispondendo ai loro bisogni primari) non favorisce questo tipo di relazione e rende più difficile e ansiogeno il distacco.
 
In parole semplici: più si evita di prendere in braccio il bambino nella primissima infanzia, temendo di viziarlo (chissà chi ci mette in testa queste idee balorde!), più il bambino faticherà ad accettare l'idea del distacco e pretenderà di stare in braccio quando diventerà più grande, perché quel bisogno primario (contatto) non è stato soddisfatto.

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