8 novembre 2012

Eccesso di autostima ...

Mia madre è un esempio lampante di come l'eccesso di autostima (apparente!) di un genitore possa essere deleterio nel rapporto con i figli.
 
Mi rendo conto che, ai suoi tempi, un figlio non poteva permettersi di contraddire i propri genitori e la patria potestà era presa un po' troppo sul serio ... ma non credo che lei non abbia mai cercato di farsi valere, anzi: so per certo che con la nonna erano tutti i giorni litigi ... e non certo perché fosse particolarmente repressiva, semmai, dai racconti di mia sorella e di mio padre, che l'hanno conosciuta, era forse più "democratica" della figlia ... Quindi  era lei che vedeva il mondo in maniera distorta e non c'era (e tutt'ora non c'è) verso di farle cambiare idea, semplicemente perché lei "ha sempre ragione", e il resto del mondo "ha torto"! Anche quando è palese il contrario...
 
Da quando sono al mondo, rare volte l'ho vista ammettere un errore... e quando è successo (l'ho scoperto dopo, a mie spese) è stato solo per estorcere confidenze al povero malcapitato, per poi usarle a proprio favore, al momento opportuno. 
 
Vorrei sinceramente perdonarla per avermi reso la vita più complicata di quanto potesse essere, ma non ci riesco! Come si può perdonare chi non riconosce i propri sbagli, chi non si mette mai sinceramente in discussione? Mi sento presa in giro e questa sensazione è come sale, sulle mie ferite...
Mi è mancato un sano confronto, un po' di comprensione e rispetto per le mie idee, i miei bisogni e le mie aspirazioni  ed a un certo punto anche la voglia di vivere, a soli 17 anni: non riuscivo a comunicare perché nessuno mi ascoltava ... mia madre mi metteva tutti contro pur di piegarmi al suo volere, ero braccata ...
Parlare con lei è sempre stato come cercare di abbattere un muro di gomma, finisco per perdere la pazienza: qualunque cosa faccia per lei sono sempre in errore ...
A sentire lei, tutt'ora, sarei stata io stupida, a non accettare ciò che lei riteneva giusto farmi diventare (già dall'asilo), anche se aveva deciso senza tenere minimamente in considerazione tutto ciò che sarei diventata crescendo: i miei interessi, le mie capacità, le mie inclinazioni naturali erano ininfluenti. Ciò che contava "veramente" erano le sue esigenze, le sue idee e le sue aspettative, l'idea che si era fatta su di me, che come al solito, era quella "giusta", senza scampo!
 
Mi sono sentita sollevata, quando sono andata via di casa ... anche se sono riuscita a conquistare la mia fetta di autostima solo quando ho cambiato città, un anno e mezzo fa. Le prime due gravidanze hanno prolungato il suo "giogo" su di me più del necessario: appartamenti separati non erano sufficienti, dovevo mettere chilometri tra noi, per potermi godere finalmente un po' di serenità!

2 commenti:

  1. Caspita, mi dispiace che ci sia questo rapporto fra voi.
    Mia madre con mia nonna ha sempre avuto un rapporto analogo, e con noi ha cercato di essere il suo opposto. Ci ha dato tanto appoggio e serenità, cose che a lei erano mancate.
    Purtroppo sono cose che richiedono tantissimo tempo per "guarire"...

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    1. è ciò che vorrei fare anch'io con i miei figli, ma ci vuole sensibilità per mettersi nei panni degli altri e quella non si impara, se non c'è, non c'è. In realtà non è una questione di tempo, ma di coscienza e buona volontà: se mia madre non farà ammenda, non credo potrà bastare neanche l'eternità per guarire le mie ferite. Al massimo, potrò diventare indifferente nei suoi confronti, per non soffrire ancora, ma sarebbe solo una maschera.
      Detta così, posso sembrare intransigente come lei, ma se non cambia atteggiamento, il nostro rapporto non migliorare. Ho provato in tutti i modi a venirle incontro, ma è sempre stata una mediazione a senso unico, ripagata da lei con ipocrisia e superbia. Basta! Sono stanca!

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